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DENARO

Unità monetaria dei romani e poi moneta argentea base dell'Europa medievale. Il denaro romano era d'argento e corrispondeva a dieci assi ovvero a due sesterzi e mezzo. Denaro si chiamò anche la moneta argentea base del sistema monetario medievale coniata da Carlo Magno tra il 780 e il 790, pari a 1/12 di soldo (solidus), a sua volta 1/20 della libbra d'argento. Tanto il soldo che la libbra (o lira) non furono coniate, ma furono solo monete di conto. Il peso del denaro di Carlo Magno era di 1,80 g ca, ma nel IX e X secolo subì un graduale calo nel peso (fino a 1 g ca) e nel titolo della lega, accentratosi nei due secoli successivi. Per ovviare agli effetti della svalutazione si cominciò a coniare il denaro grosso (a cominciare da quello veneziano, coniato dal 1203) a opera del doge di Venezia Enrico Dandolo. Equivalente a 2 soldi e del peso di circa 2,3 g di ottima lega, esso era più adatto della moneta precedente a transazioni commerciali di una certa consistenza. Il vecchio denaro detto piccolo fu allora coniato in rame, ma poi, per l'ulteriore svalutazione, fu sostituito dai suoi multipli, fra cui il quattrino, e si ridusse a moneta di conto. In seguito il sistema duodecimale rimase alla base della monetazione di molti paesi europei.